Quale sarà il futuro dei negozi?
Nel fine settimana scorso sulla nostra pagina Facebook si e’ animata una interessante discussione attorno alle parole di Kotler per il quale “l’Italia ha dimenticato il marketing. I call center non sono marketing! Essere tempestati di offerte a qualsiasi ora del giorno, a questo è stato ridotto il marketing”.
Ciò su cui vogliamo intavolare una discussione in questa sede, invece, riguarda un’altra dichiarazione di Kotler che alla vigilia del suo speech passeggiando tra i negozi di via Montenapoleone a Milano bellissimi e vuoti, osserva: “Perché oggi ha ancora senso mostrare merci in spazi fisici?”
Questa, secondo noi, è una di quelle domande con D maiuscola, perchè capace di scatenare la creatività e la lungimiranza nei cervelli di tutti noi.
Proviamo insieme a costruire una nostra risposta credibile, creativa (e soprattutto lungimirante!) a questa domanda, esaminando tutti gli elementi che abbiamo a disposizione per poi trovare la loro giusta sintesi:
1. La forte crisi economica ha diminuito la capacità di spesa degli italiani.
2. La diminuita capacità di spesa degli italiani ha messo in crisi il settore del commercio al dettaglio.
3. I negozi sono via via sempre più vuoti e sono costretti a chiudere, stretti nella morsa dei costi fissi.
4. L’affermazione delle vendite online (anche in settori inaspettati) consente prezzi più bassi dei negozi fisici.
5. I consumatori che non vogliono rinunciare agli acquisti trovano nell’E-commerce un alleato prezioso.
6. Sempre più consumatori usano i negozi come dei cataloghi da consultare (per prendere taglie, codici prodotto…) per poi tornare a casa e comprarlo su internet al 20/30% in meno con consegna a casa.
(E’ proprio quest’ultimo punto quello su cui costruire la nostra ipotesi di risposta per la quale vogliamo, successivamente alla lettura, il vostro contributo).
Questo cambiamento del comportamento d’acquisto del consumatore è oggi una pratica che ancora viene svolta dalla minoranza dei consumatori che, per la maggior parte, rimangono ancora fedeli all’idea di Shopping emozionale ed esperienziale e che vedono l’eShopping come una pratica sì risparmiosa, ma spersonalizzata e troppo razionale.
Ciò che però il marketing ci ha insegnato è che bisogna imparare a cogliere e interpretare i segnali che vengono dal mercato (deboli, latenti) perchè potrebbero nascondere la risposta per garantirsi il successo anche in futuro. In funzione di questo, credo che il settore della vendita al dettaglio debba prendere in seria considerazione il segnale che arriva dal mercato (che li vede come cataloghi fisici) , e riconsiderare notevolmente il proprio ruolo.
Come non è dato saperlo, ma solo ipotizzarlo!
Facciamolo insieme….