Chi segue il nostro blog (e lo ringraziamo!) avrà avuto sicuramente modo di leggere il nostro articolo Booking cederà lo scettro a Trivago?. Un articolo che per nostro merito è stato letto anche da molti di quelli che noi, con stima, definiamo gli esperti del settore. Nostra intenzione nell’integrazione all’articolo che stiamo facendo, è quella di raccogliere e dare voce all’opinione dei diretti interessati.

E’ il contributo alla discussione, che ci ha dato Marco Amico, “di (cog)nome e di fatto”, che ricopre la posizione di Business Developer per Trivago. Eccolo qui:

“Cari ragazzi,

mi permetto di intervenire in quanto responsabile del Direct Booking per Trivago Italia.

Ho letto con attenzione sia l’articolo che i commenti e mi sembra opportuno fare chiarezza su alcuni aspetti della questione riguardante il Direct Booking e, più in generale, il concetto di disintermediazione.

Prima di tutto, le OTA sono realtà consolidate di mercato e canali di vendita online altamente ottimizzati dove milioni di utenti da tutto il mondo si rivolgono 24 ore su 24 per trovare soluzioni alle proprie vacanze. Oltre ad assolvere un importante funzione per Trivago, perchè sono fonti autorevoli per la comparazione delle tariffe, cuore del nostro motore, sono fondamentali per gli alberghi e parte integrante delle proprie strategie distributive e di vendita, garantendo occupazione, continuità, certezza di cash-flow e penetrazione in mercati e nicchie altrimenti irragiungibili.

Quindi, Trivago non rappresenterà mai una minaccia per partner commerciali che hanno consolidato nel tempo la loro presenza e le loro modalità di lavoro.

Quello che intendiamo fare con il Direct Booking è offrire una nuova opportunità di Web Marketing agli alberghi indipendenti che hanno effettuato consistenti investimenti strutturali nel web (sito, booking engine,reputazione) di mettere alla prova i loro nuovi strumenti, ottenendo traffico qualificato attraverso la presenza nel nostro portale tramite un’attività di Pay Per Click.

Nessuna minaccia quindi per le OTA e nessuna attività in ottica disintermediazione. Come ho infatti affermato nella mia intervista nel blog di Robi Veltroni, “Con il Direct Booking offriamo agli albergatori la possibilità di inserire il loro sito ufficiale tra i canali di prenotazione disponibilí.”

Si tratta semplicemente della possibilità di utilizzare il proprio sito come canale di prenotazione, in maniera parallela ma non per questo alternativa, agli altri canali di distribuzione online che rappresentano, oggi, per molti alberghi, vera e propria linfa vitale.

Infine, il Direct Booking va inserito tra quelle attività di promozione, advertising e non di vendita diretta. Un cliente che prenota sul sito ufficiale dell’albergo ricorderà quel brand, quel, sito, inserirà il proprio indirizzo email, potrà richiedere e acquistare l’aggiunta di servizi extra ed iniziare così la sue esperienza di soggiorno. Si tratterà quindi di un cliente dell’albergo già in fase di prenotazione e non di un cliente di una OTA che diventerà cliente dell’albergo soltanto quando varcherà la porta d’ingresso dell’albergo stesso.

Direi che questo è uno dei passaggi fondamentali per distinguere tra advertising e distribuzione. Ed è in questo solco che si inserisce il Direct Booking.

Grazie a tutti per l’attenzione e
continuate così :)”

 

 

A tutta onestà, leggendo questo prezioso intervento, risulta difficile essere in disaccordo con Marco Amico. Riteniamo quindi, probabilmente a nostro discapito che la questione posta, nel nostro iniziale articolo, sia stata mal interpretata. E’ giusto ed ovvio, ritenere che il mercato delle OTA non viene, ad oggi, messo in nessun modo a rischio a causa delle novità di Trivago. Ciò che vogliamo tuttavia ribadire con forza è la nostra ipotesi (probabilmente utopica ad oggi) :

“Se l’alfabetizzazione digitale degli alberghi crescerà, la possibilità che con il Direct Booking gli stessi faranno branding e promozione in maniera autonoma, abbandonando l’intermediazioni delle OTA, aumenta. Il tutto sarà un fenomeno che giustamente riguarderà le strutture che riusciranno a spendere ingenti somme in web marketing e che vorranno disintermediare. Un ruolo decisivo lo giocherà, poi, l’utente stesso che cercando la tariffa migliore in un solo click, troverà Trivago come miglior alleato con il risultato di cambiare il proprio comportamento d’acquisto.”

Per intenderci, la ricerca dell’utente è passata da Google a Booking, oggi nasce una grossa possibilità che da Booking la ricerca passi a Trivago, più completa e immediata (con le già ipotizzate conseguenze di diminuzione delle prenotazioni che dalle OTA si sposteranno al Direct Booking).